Il ritratto del Conte Bartolomeo III Arese (1610 – 1674), attribuito a Carlo Francesco Nuvolone (1608/9 – 1661/2), si data intorno al 1650. Le identiche dimensioni delle tele e le cornici dello stesso modello in cui sono inserite testimonierebbero la volontà dei coniugi di avere i due ritratti in coppia. Non menzionati negli inventari dei beni di Palazzo Arese Borromeo, con ogni probabilità trovavano collocazione nella dimora milanese di famiglia in Corso di Porta Vercellina (oggi Palazzo Litta in Corso Magenta).
Bartolomeo III Arese, discendente di una antica e nobile famiglia di funzionari e giuristi, è un personaggio centrale nelle vicende politiche lombarde del Seicento. Il suo cursus honorum fu rapido e prestigioso: eletto Capitano di giustizia nel 1636, poi questore del Magistrato ordinario nel 1638, senatore e presidente del magistrato ordinario nel 1641, reggente onorario del Consiglio d’Italia dal 1649 e, infine, nel 1660 presidente del Senato di Milano (carica che ricoprirà fino alla morte). Bartolomeo fu uomo di grande cultura e importante mecenate d’arte, oltre che politico e giurista, predisponendo per il palazzo cesanese un programma figurato di decorazione significativo e portatore dei valori della discendenza Arese.
Del dipinto non si ha riscontro negli inventari: acquistato da Casa Borromeo nell’immediato dopoguerra, finì poi sul mercato antiquario. Attualmente in esposizione permanente presso Palazzo Arese Borromeo, fu concesso in comodato d’uso dal proprietario al Comune di Cesano Maderno.
Nel ritratto di Bartolomeo la straordinaria morbidezza di modellato ed estrema cura del volto, colgono ed esprimono il carattere forte e deciso del personaggio. Il suo sguardo intenso, rivolto all’osservatore, è severo ma benevolo, colto in un momento di sospensione. È ritratto seduto, in mezza figura, in postura di tre quarti. Altrettanta cura è nella resa pittorica delle due mani, attraverso puntuale dell’anatomia, ma senza gesti significativi e precisi: nella destra tiene una lettera, tipico strumento delle attività politico amministrative del Presidente. Il Conte indossa un’elegante toga nera, elemento identificativo del giurista e uomo di legge, impreziosita da un importante collo di pelliccia. Sullo sfondo scuro in alto a destra, il panneggio di una tenda rossa fa da quinta.